Napoli sotterranea

Il recupero del tunnel borbonico

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  1. andychow
     
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    Il recupero del tunnel borbonico


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    Automobili d'epoca, depositi giudiziari, bagni pubblici risalenti alla seconda guerra mondiale, cisterne di acquedotti seicenteschi: le sorprese nel sottosuolo di Napoli non finiscono mai. Il 'Cunicolo borbonico', che passa sotto il monte Echia nel cuore antico della città, è stato reso accessibile da una équipe di geologi napoletani.
    di Cristina Zagaria (Foto di Riccardo Siano)
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    Il tunnel borbonico
    diventa un percorso turistico


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    Sotto l'asfalto, il traffico, il vociare, sotto la città che appare c'è una Napoli dove i tempi della storia si sono intrecciati e passato e presente si sono irrimediabilmente fusi. E così le latrine dei rifugi antiaerei della II guerra mondiale sono scavate in un tunnel borbonico, che scavalca una coppia di cisterne seicentesche, che si innestano su un tratto dell'acquedotto romano. Passati liquefatti in un'unica dimensione temporale, in cui un vecchio taxi (una 1100 A) è parcheggiato accanto a una Bianchina verde su cui si legge ancora la scritta "Botteghe dei mille, parco commerciale cittadino", e una Topolina bianca, con una ruota sbilenca tocca il muso di una Citroen Pallace di cui si intravede ancora il rosso fiammante della carrozzeria. Automobili d'epoca, depositi giudiziari, bagni pubblici risalenti alla seconda guerra mondiale, cisterne di acquedotti seicenteschi: tutto sotto il traffico di via Morelli e i vicoli di Monte di Dio.

    Stamattina, dopo mesi di lavori, per la prima volta, un'équipe di geologi napoletani, coordinati da Gianluca Minin, ha aperto il "Cunicolo borbonico", che passa sotto il monte Echia nel cuore antico della città.

    Ferdinando II di Borbone il 19 febbraio 1853 firmava un decreto con cui incaricava l'architetto Alvino di progettare un viadotto sotterraneo, per mettere in rapida comunicazione il Palazzo Reale con la caserma di via Pace. L'opera fu iniziata nello stesso anno, ma, con alterne vicende, legate anche al clima politico tormentato, fu terminata solo nel 1939. Il tunnel parte da via Domenico Morelli e sbuca su piazzetta Carolina, incrociando nel suo cammino le "Cave Carafa" e due grosse cisterne, che un tempo servivano a fornire le case di Pizzofalcone, oltre a un dedalo di cunicoli e bracci dell'antico acquedotto.

    Il Comune vuole creare, partendo proprio da questo tunnel, un nuovo percorso turistico. Si chiamerà 'Borbonica sotterranea' e prevede la rimozione dei detriti ancora presenti, il restauro delle mura borboniche e l'illuminazione scenografica dei tunnel che si snodano nel tufo fino a 15 metri sotto il livello della strada. "Il nostro obiettivo sarebbe inaugurarlo per il maggio dei Monumenti del 2009" dice l'ingegnere del Comune Goffredo Lombardi. Il progetto è stato presentato dall'assessore alla Protezione civile e alla difesa del suolo del Comune di Napoli, Giorgio Nugnes, accompagnato dai geologi nella prima visita guidata dei cunicoli. "Si tratta di un patrimonio dal valore inestimabile - dice Nugnes - che potrebbe essere un elemento di rilancio per il turismo in città, al pari della cava di piperno, che abbiamo reso accessibile l'anno scorso". Secondo Minin, ideatore del progetto, "è importante preservare dall'incuria e dall'abbandono un'interessante opera civile come questa, renderla accessibile ai turisti sarà il passo successivo".

    di Cristina Zagaria (Foto di Riccardo Siano)

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    Automobili d'epoca, depositi giudiziari, bagni pubblici risalenti alla seconda guerra mondiale, cisterne di acquedotti seicenteschi: le sorprese nel sottosuolo di Napoli non finiscono mai. Il 'Cunicolo borbonico', che passa sotto il monte Echia nel cuore antico della città, è stato reso accessibile da una équipe di geologi napoletani

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    di Cristina Zagaria (Foto di Riccardo Siano)

     
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