Duran Duran, inossidabili wild boysqall'arena Flegrea

Simon Le Bon e compagni all'Arena flegrea il 22 luglio

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  1. andychow
     
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    Simon Le Bon e compagni all'Arena flegrea il 22 luglio Duran Duran, inossidabili wild boys Il concerto fa parte del Red Carpet Massacre Tour

    DURANDURAN
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    NAPOLI - Il 22 luglio gli storici Duran Duran fanno tappa all’Arena Flegrea con il Red Carpet Massacre Tour (dalle 21.30 Biglietti € 34.50). Sul palcoscenico si esibiranno Simon Le Bon, John Taylor, Nick Rhodes, Roger Taylor, affiancati da Down Brown (chitarra), Anna Ross (vocalist) e Simon Willescroft (saxofono). Notevole l’assenza del chitarrista Andy Taylor, che ha da poco lasciato la band. Per il nuovo album «Red Carpet Massacre», i quattro di Birmingham hanno collaborato con influenti personaggi del mondo musicale, come Timbaland, Nate ''Danja'' Hills, Jimmy Douglass e persino Justin Timberlake, che ha prodotto la realizzazione di «Falling Down», il singolo presentato al Festival di Sanremo lo scorso febbraio. In quell’occasione, i Duran Duran, come tutti gli ospiti stranieri, furono costretti ad eseguire il pezzo in playback, secondo direttive dall’alto, cui Le Bon reagì affermando a malincuore: «E’ un peccato, ma siamo orgogliosi del modo autentico in cui suoneremo per finta». Nulla a che vedere, dunque, con la prima esibizione sanremese del 1985 (con tanto di piede ingessato per il bel Simon), quando i «Wild Boys» furono tacciati di ruffianeria ed incompetenza.

    La band agli esordi
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    Etichettati come eterni teen-idol degli «eighties», che li videro conquistatori di un’intera generazione contagiata dalla duranmania, il gruppo britannico riemerge contro ogni pronostico, facendosi interprete di un groove nuovo e contemporaneo con quest’ultimo album. «Red Carpet Massacre» prende di mira l’inutile vita delle starlette, ma parla anche del periodo di riabilitazione che i quattro hanno attraversato: «Quando pensi di essere in cima e poi il pavimento cede, tutto crolla. Il consiglio che diamo è di non arrendersi mai». E loro non si sono arresi: dopo aver rubato il nome al perfido dottore che insidiava la sensuale Jane “Barbarella” Fonda, i mitici Durans, 25 anni di carriera e più di 70.000.000 di dischi venduti nel mondo, tornano ancora una volta alla ribalta, ma senza scadere nel caricaturale revival. Semplicemente inossidabili. Alla faccia degli Spandau Ballet.

    Francesca Fichera- corriere della sera
     
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0 replies since 5/7/2008, 09:20   51 views
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